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Middle Ages Project

Rocchettine - RI
La fortificazione di Rocchettine ci appare ora come un tempo, a guardia della via di comunicazione che collegava la città di Rieti alla valle del Tevere e quindi a Roma. Ovviamente ora i traffici commerciali viaggiano su altre direttrici ma Rocchettine conserva ancora quella severa austerità tipica delle più grandi fortificazioni medievali.
Così, non appena si varca la porta d’accesso al borgo fortificato, sembra proprio di immergersi nel cuore del medioevo.

Calascio - AQ
La fondazione della rocca è dovuta probabilmente alla volontà di re Ruggero d'Altavilla dopo la conquista normanna del 1140 con prevalente funzione di avvistamento, anche se il primo documento storico che ne attesta la presenza è datato 1240.
Fece parte con Calascio, Castelvecchio Calvisio, Carapelle Calvisio e Santo Stefano di Sessanio della celebre Baronia di Carapelle, della quale seguì le vicende storiche fino al 1806, anno dell'abolizione della feudalità.
Nei secoli si susseguirono nel dominio le famiglie Pagliara, Plessis, Colonna, Celano, Caldora, Accrocciamuro, Todeschini Piccolomini, Del Pezzo, Cattaneo, Medici, Borbone.
In particolare nel 1463, venne concessa da re Ferdinando ad Antonio Todeschini della famiglia Piccolomini che modificò la fortificazione dotandola di una cerchia muraria in ciottolame e quattro torri di forma cilindrica a uso militare,con una merlatura ghibellina.

Esperia - FR
La roccaforte medievale fu costruita intorno al 1103 probabilmente dove giacevano strutture più antiche per volere del normanno Guglielmo di Blosseville (spesso trascritto Glossavilla). Egli fondò anche l'abitato a piedi del castello, difeso con una cerchia di mura rinforzate da 12 torri con tre porte (di Caporave, di Santo Spirito e di San Bonifacio); l'abitato aveva anche una cinta interna, anch'essa con tre porte (di Portella, di Santa Croce e del Morrone). Attualmente le fortificazioni sono in gran parte diroccate.
Il castello era collocato in modo da controllare il passo montano che congiunge direttamente Pontecorvo ed Aquino con Gaeta, senza passare per il territorio non normanno di Montecassino. Alleato con i castelli di Campello, Pico, Rivomatrice e San Giovanni Incarico formò per qualche decennio un piccolo potentato indipendente detto dei cinque Castelli de Foris, circondato da territori cassinesi.

Chiusdino - SI
Per volontà del vescovo di Volterra Ugo Saladini nel luogo della morte di San Galgano fu edificata una cappella terminata intorno al 1185. Il vescovo a lui succeduto, Ildebrando Pannocchieschi, promosse invece la costruzione di un vero e proprio monastero. Negli ultimi anni della sua vita Galgano era entrato in contatto con i Cistercensi e furono proprio loro ad essere chiamati a fondar la prima comunità di monaci che risulta già attiva nel 1201; a quel tempo la chiesa di Montesiepi risultava come una filiazione dell'abbazia di Casamari.
Sotto l'impulso di questo primitivo nucleo monastico, ai quali si erano uniti molti nobili senesi e alcuni monaci provenienti direttamente dall'abbazia di Clairvaux nel 1218 si iniziarono i lavori di costruzione dell'abbazia nella sottostante piana della Merse. Il progettista sembra sia stato donnus Johannes che l'anno precedente aveva portato a termine i lavori nell'abbazia di Casamari.

Vulci - VT
Le origini del Castello della Badia risalgono al 809 quando su di un documento si cita un'abbazia fortificata dedicata a San Mamiliano.
La sua struttura attuale si fa risalire intorno al 1100. Il castello su al centro delle aspre contese che caratterizzavo sia il periodo e sia la zona.
Gli Albobrandeschi, i Di Vico ed il Comune di Orvieto se lo contesero ripetutamente. Poi il castello della Badia passò in feudo a Ranuccio Ranieri e dal 1513 fu ceduto in investitura perpetua al Cardinale Farnese (il futuro Papa Paolo III). Dal 1537 il Castello della Badia entrò a far parte del Ducato di Castro. 
Nel 1649 il Ducato di Castro fu distrutto e il Castello della Badia passò sotto i possedimenti della Camera Apostolica.

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